venerdì 1 giugno 2012
venerdì 9 luglio 2010
Alessandro De Angelis sulla Corrente del Golfo
Cari lettori, una decina di giorni or sono abbiamo pubblicato con altrogiornale un articolo riguardante il possibile blocco della corrente del Golfo, a causa dell'ondata di marea nera causata dalla fuoriuscita di petrolio a seguito dell'inabissamento della piattaforma Deep Water Horizon. Ora è stata pubblicata una ricerca da parte del fisico Gianluigi Zangari dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare di Frascati e pubblicata dall'Isac-Cnr, in collaborazione con l'Università del Colorado grazie all'ausilio dei satelliti americani ed europei, che ha messo in evidenza come la Loop Current, una delle principali componenti della corrente del Golfo nonchè uno dei motori che contribuisce a riscaldarla, si sia interrotta.
La grande quantita di petrolio liberata in mare, ha esercitato una pressione fisico-chimica sul flusso delle correnti, generando un vortice che si è separato dalla Loop current. Ora il rischio è che si possa verificare una reazione a catena che porterebbe inevitabilmente al blocco della corrente del golfo, con conseguente era glaciale come si verificò 11400 anni or sono, quando questa si bloccò a causa della fuoriuscita di un'enorme quantità di acqua dolce dal lago Agassiz, che si trovava nella regione dei grandi laghi in Canada, defluendo nell'oceano Atlantico dopo la rottura dei ghiacciai che la tenevano separata da esso. A differenza di quell'ultima volta, i responsabili di questo immane disastro e di una probabile prossima catastrofe non sono i cambiamenti climatici dovuti ad un riscaldamento del pianeta, ma la mano dei grandi gestori del potere e delle multinazionali del petrolio, strettamente legati ai poteri forti delle banche centrali.
Difatti pochi giorni prima del disastro della piattaforma, vi è stata una massiccia vendita di azioni e di titoli della British Petroleum, Goldeman Sachs scarico il 44% delle azioni della BP,cosi come Wachovia di proprieta della Wells Fargo che ne vendette ben il 98% e la banca svizzera UBS con la vendita del 97%. Alti dirigenti della Goldman Sachs per contro, detengono la leadership della Nalco Co, produttrice del Corexit 9500 che si sta usando nelle operazioni di dispersione chimica del petrolio, nonostante questo abbia una tossicità 20 volte superiore a quella di altri 12 disperdenti, che sono tra l'altro più efficaci. Inutile dire che le azioni della Nalco Co sono schizzate in alto con enormi guadagni. Un altro attore della vicenda è la Halliburton, nota per gli scandali collegati agli appalti per bla ricostruzione in Iraq dovuti al forte conflitto di interessi del vice Presidente Dick Cheney, ex presidente della stessa societa, che ha svolto i lavori di cementificazione di pozzi di sondaggio della Deep Water Horizon che ha acquisito poco prima del disastro le azioni della Boots e Coots, società di controllo di incendi e scoppi nei pozzi petroliferi, che spense oltre 700 piattaforme petrolifere incendiate in kuwait durante la Guerra del Golfo.
La Halliburton ha ammesso di aver effettuato operazioni di cementificazione 20 ore prima che la piattaforma esplodesse, ed i lavoratori dell'impianto hanno detto che, ore prima dell'esplosione, c'erano perdite di gas attraverso il cemento. Disastro causato o casuale? Nel prossimo atricolo analizzeremo se ed a chi giova un'eventuale pianificazione di una nuova era glaciale progettualizzata al fine di far sorgere un nuovo potere ed un NUOVO ORDINE MONDIALE che potrebbe sorgere dalle ceneri di un'immane disastro globale. Tale argomento è stato da me trattato nel libro oltre il 2012 oltre la mente di dio, finito ora di stampare ed acquistabile in PDF a soli 4 euro senza spese aggiuntive. PS facciamo presente che gli eventuali introiti servono per portare avanto le trasmissioni televisive e le ricerche dove ci avvaliamo di traduttori vari. Tutte le informazioni per l'acquisto del libro sono sul nostro canale fanfra.
Un saluto da Alessandro ed Alessio De Angelis.
Sito web: - Canale Youtube:
Contatti: Cell.3205779543 - email: -email-
La grande quantita di petrolio liberata in mare, ha esercitato una pressione fisico-chimica sul flusso delle correnti, generando un vortice che si è separato dalla Loop current. Ora il rischio è che si possa verificare una reazione a catena che porterebbe inevitabilmente al blocco della corrente del golfo, con conseguente era glaciale come si verificò 11400 anni or sono, quando questa si bloccò a causa della fuoriuscita di un'enorme quantità di acqua dolce dal lago Agassiz, che si trovava nella regione dei grandi laghi in Canada, defluendo nell'oceano Atlantico dopo la rottura dei ghiacciai che la tenevano separata da esso. A differenza di quell'ultima volta, i responsabili di questo immane disastro e di una probabile prossima catastrofe non sono i cambiamenti climatici dovuti ad un riscaldamento del pianeta, ma la mano dei grandi gestori del potere e delle multinazionali del petrolio, strettamente legati ai poteri forti delle banche centrali.
Difatti pochi giorni prima del disastro della piattaforma, vi è stata una massiccia vendita di azioni e di titoli della British Petroleum, Goldeman Sachs scarico il 44% delle azioni della BP,cosi come Wachovia di proprieta della Wells Fargo che ne vendette ben il 98% e la banca svizzera UBS con la vendita del 97%. Alti dirigenti della Goldman Sachs per contro, detengono la leadership della Nalco Co, produttrice del Corexit 9500 che si sta usando nelle operazioni di dispersione chimica del petrolio, nonostante questo abbia una tossicità 20 volte superiore a quella di altri 12 disperdenti, che sono tra l'altro più efficaci. Inutile dire che le azioni della Nalco Co sono schizzate in alto con enormi guadagni. Un altro attore della vicenda è la Halliburton, nota per gli scandali collegati agli appalti per bla ricostruzione in Iraq dovuti al forte conflitto di interessi del vice Presidente Dick Cheney, ex presidente della stessa societa, che ha svolto i lavori di cementificazione di pozzi di sondaggio della Deep Water Horizon che ha acquisito poco prima del disastro le azioni della Boots e Coots, società di controllo di incendi e scoppi nei pozzi petroliferi, che spense oltre 700 piattaforme petrolifere incendiate in kuwait durante la Guerra del Golfo.
La Halliburton ha ammesso di aver effettuato operazioni di cementificazione 20 ore prima che la piattaforma esplodesse, ed i lavoratori dell'impianto hanno detto che, ore prima dell'esplosione, c'erano perdite di gas attraverso il cemento. Disastro causato o casuale? Nel prossimo atricolo analizzeremo se ed a chi giova un'eventuale pianificazione di una nuova era glaciale progettualizzata al fine di far sorgere un nuovo potere ed un NUOVO ORDINE MONDIALE che potrebbe sorgere dalle ceneri di un'immane disastro globale. Tale argomento è stato da me trattato nel libro oltre il 2012 oltre la mente di dio, finito ora di stampare ed acquistabile in PDF a soli 4 euro senza spese aggiuntive. PS facciamo presente che gli eventuali introiti servono per portare avanto le trasmissioni televisive e le ricerche dove ci avvaliamo di traduttori vari. Tutte le informazioni per l'acquisto del libro sono sul nostro canale fanfra.
Un saluto da Alessandro ed Alessio De Angelis.
Sito web: - Canale Youtube:
Contatti: Cell.3205779543 - email: -email-
da Richard ven 09 lug 2010, 14:49
giovedì 8 luglio 2010
L'esperto di demolizioni: ecco come crollarono davvero le torri dell'11/9
Segnalata da Spiderman
L'associazione «Architects & Engineers for 9/11 Truth» ("Architetti e Ingegneri per la Verità sull’11/9", ndt) presieduta dall'architetto americano Richard Gage ha incontrato Tom Sullivan, un tecnico esperto di demolizioni controllate nonché ex dipendente della Controlled Demolition Inc.
Secondo questo esperto, non c'è alcun dubbio:
sono stati degli esplosivi la causa del crollo delle torri del World Trade Center.
Questa testimonianza avvalora e corrobora lo studio scientifico pubblicato nel marzo 2009 su «Bentham Open», sotto la direzione del professore di chimica dell’Università di Copenaghen Niels Harrit che aveva tratto la conclusione della presenza di esplosivi del tipo nano-termite nelle macerie del WTC, un materiale ultra sofisticato di origine militare.
Tom Sullivan è vicino al caso delle torri del WTC. Infatti, la società Controlled Demolition Inc. diretta da Mark Loiseaux (*) per la quale lavorava è stata una delle principali aziende incaricate dalla Autorità portuale e dalle Silverstein properties per sgomberare il sito di Ground Zero. Ricordiamo che il sito fu liberato dalle macerie sotto l’alta supervisione della FBI, che vietò l’accesso al pubblico e ai giornalisti, così come alla Commissione d'inchiesta e agli ispettori FEMA, per i cui accessi furono poste restrizioni. Il NIST non ha avuto accesso che ai depositi di Fresh Kills e al'aeroporto JFK. La rimozione fu monitorata anche dal Comune, che chiese al NYPD di vietare le foto per rispetto delle vittime, oltre che dall'esercito, che utilizzava dei GPS speciali per seguire i movimenti dei camion carichi di macerie.
Nel momento in cui gli ultimi resti delle travi del WTC, essendo state utilizzate per la fabbricazione dello scafo della USS New-York, si apprestano a lasciare il loro hangar dell’aeroporto JFK per vari progetti di monumenti intesi a commemorare i 10 anni dagli attentati, coloro che si schierano per l’aggiornamento e l'esame degli indizi reali delle cause autentiche del crollo delle tre torri richiedono più che mai ai media di confrontarsi con questa nuova testimonianza di gran peso, e di sostenere la richiesta civica mondiale in favore di una nuova inchiesta.
Fonte (e seguito dell'articolo):
L'associazione «Architects & Engineers for 9/11 Truth» ("Architetti e Ingegneri per la Verità sull’11/9", ndt) presieduta dall'architetto americano Richard Gage ha incontrato Tom Sullivan, un tecnico esperto di demolizioni controllate nonché ex dipendente della Controlled Demolition Inc.
Secondo questo esperto, non c'è alcun dubbio:
sono stati degli esplosivi la causa del crollo delle torri del World Trade Center.
Questa testimonianza avvalora e corrobora lo studio scientifico pubblicato nel marzo 2009 su «Bentham Open», sotto la direzione del professore di chimica dell’Università di Copenaghen Niels Harrit che aveva tratto la conclusione della presenza di esplosivi del tipo nano-termite nelle macerie del WTC, un materiale ultra sofisticato di origine militare.
Tom Sullivan è vicino al caso delle torri del WTC. Infatti, la società Controlled Demolition Inc. diretta da Mark Loiseaux (*) per la quale lavorava è stata una delle principali aziende incaricate dalla Autorità portuale e dalle Silverstein properties per sgomberare il sito di Ground Zero. Ricordiamo che il sito fu liberato dalle macerie sotto l’alta supervisione della FBI, che vietò l’accesso al pubblico e ai giornalisti, così come alla Commissione d'inchiesta e agli ispettori FEMA, per i cui accessi furono poste restrizioni. Il NIST non ha avuto accesso che ai depositi di Fresh Kills e al'aeroporto JFK. La rimozione fu monitorata anche dal Comune, che chiese al NYPD di vietare le foto per rispetto delle vittime, oltre che dall'esercito, che utilizzava dei GPS speciali per seguire i movimenti dei camion carichi di macerie.
Nel momento in cui gli ultimi resti delle travi del WTC, essendo state utilizzate per la fabbricazione dello scafo della USS New-York, si apprestano a lasciare il loro hangar dell’aeroporto JFK per vari progetti di monumenti intesi a commemorare i 10 anni dagli attentati, coloro che si schierano per l’aggiornamento e l'esame degli indizi reali delle cause autentiche del crollo delle tre torri richiedono più che mai ai media di confrontarsi con questa nuova testimonianza di gran peso, e di sostenere la richiesta civica mondiale in favore di una nuova inchiesta.
Fonte (e seguito dell'articolo):
da Richard mer 07 lug 2010, 17:46
martedì 6 luglio 2010
Le interviste del Project Camelot - David Wilcock: La Strada per l'Ascensione (2007 - Sott.Italiano, parte 1 e 2)
Tradotto da Richard (Altrogiornale.org)
Sottotitoli di Farfalla (Altrogiornale.org)
da Richard mar 06 lug 2010, 12:36
domenica 4 luglio 2010
Alessandro De Angelis: Cambiamenti Climatici ed Era Glaciale
Cari lettori, mi sono occupato del problema dei cambiamenti climatici e dell'eventualita che questi possano portare al blocco della Corrente del Golfo generando una nuova era glaciale in vari servizi televisivi ed in conferenze in vari istituti scolastici. La recente esplosione della piattaforma petrolifera Deep Water Horizon ha scaricato e sta tutt'ora continuando a scaricare nel Golfo del Messico enormi quantità di petrolio sia in superficie che nelle acque profonde, invisibili ai satelliti. Questa marea nera oltre che a determinare zone morte nei fondali marini per assorbimento di ossigeno, sta entrando per stessa ammissione della Noaa, la statunitense Oceanic National and Atmospheric Administration, nella Loop Current per riunirsi alla corrente del Golfo del Messico.
Questa, una volta che trasporterà la marea nera fino alle alte latitudini della Groenlandia, rallenterà per poi bloccarsi interrompendo il meccanismo della pompa salina. Vi spiego in parole semplici come funziona la pompa salina: nel Golfo del Messico l'acqua marina si scalda per poi essere trasportata attraverso la corrente Nord-Atlantica fino alle alte latitudini al di sotto del Circolo Polare Artico. Ivi giunta congela liberando sale e facendo sì che richiami altra acqua dalla Corrente del Golfo, la quale cattura il sale liberato, aumentando la sua densità inabissandosi nei fondali oceanici e liberando energia sotto forma di calore il quale rende miti le temperature di molte nazioni europee quali Inghilterra, Spagna, Portogallo, Francia fino alla Scandinavia che si trovano alla stessa latitudine del Canada. L'acqua mista a petrolio è più leggera, ed impedirebbe l'inabissamento della stessa bloccando il meccanismo della pompa salina. Oltre a questo la marea nera potrebbe arrivare a sporcare le superfici dei ghiacciai della Groenlandia e dei ghiacciai artici determinando un maggior assorbimento dei raggi solari, accelerando quindi il processo di scioglimento dei ghiacciai con maggior afflusso di acqua dolce, più leggera di quella salata che aumenterebbe ancor di più il rischio del blocco della Corrente del Golfo. 11.400 anni or sono ci fu l'ultima "piccola era glaciale" o Younger Dryas causata dall'immissione di enormi quantità di acqua dolce provenienti dal lago Agassiz nel Nord-Atlantico che bloccò la Corrente facendo sì che i ghiacciai arrivassero in Europa fino alle Alpi ed in America fino a New York.
Nel prossimo articolo parleremo della possibilità che questo drammatico evento non sia stato casuale e della drammatica situazione che stanno vivendo moltissime persone intossicate da un solvente estremamente tossico: il Corexit 9527. Vi lascio con un video di una conferenza tenuta a Maggio 2008 in un istituto superiore dove si parla di questo argomento. A Settembre riprenderemo le puntate di Scienza di Frontiera partendo da questo argomento con i nuovi aggiornamenti sugli sviluppi, avvalendoci anche della collaborazione di una traduttrice americana per diffondere i contenuti dei nostri video anche all'estero.
Un saluto
Alessio e Alessandro De Angelis
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da Richard mer 30 giu 2010, 21:26
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