lunedì 14 settembre 2009

Vaccini e Pandemia Suina, LA FORMULA

Il Giornale OnlineInviata da skorpion75

di Luciano Gianazza
Il pericolo è reale. Non perché la cosiddetta influenza suina, creata ad arte, sia in sè pericolosa, il vero pericolo sta nel suo rimedio, il vaccino. E' importante che queste informazioni vengano diffuse se vogliamo proteggere noi stessi, i nostri figli, le nostre famiglie.

Nota: A partire dal 1 agosto 2009, non sono stati effettuati studi indipendenti per mettere a prova la sicurezza a lungo termine per nessuno dei vari e nuovi vaccini contro l'influenza suina, che si suppone che verrà fatta o imposta a tutti i cittadini che lo vogliamo o meno. A rassicurarci ci sono solo i comunicati delle multinazionali e dei loro emissari e conniventi.

Dopo che l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha dichiarato una "pandemia" di livello 6 l'11 giugno, i governi collusi hanno deciso di vaccinare tutti i loro cittadini.

Sebbene l'OMS non possa tecnicamente interferire con le leggi italiane, tuttavia può e ha già fatto una pressione enorme sul nostro governo (e di conseguenza ha interferito con le nostre stesse leggi) per richiedere che a tutti i cittadini vengano iniettati questi vaccini tossici. Non ci sono che rare eccezioni a questa nuova legislazione illegale.

Inoltre, l'OMS non sta nemmeno facendo il monitoraggio del numero effettivo dei casi confermati in laboratorio di H1N1. Quindi, come può essere definita una “pandemia"? “L'influenza stagionale” di quest'anno è mite.

C'è una corsa tremenda per mettere questi vaccini sul mercato. I test fatti sono durati da pochi giorni a poche settimane. Questo è un tempo assolutamente insufficiente per determinare, a lungo termine, qualsiasi realistica e potenzialmente pericolosa reazione del sistema immunitario. Tutto è stato fatto in modo completamente irresponsabile. Non è stato applicato il Principio Precauzionale (Primo non nuocere).

Ciò che stiamo osservando ogni giorno davanti ai nostri occhi, se non abbiamo nel braccio l'ago di una flebo di disinformazione, sono avidità fuori controllo e tattiche intimidatorie. Queste intimidazioni sono dirette ai cittadini disinformati, mentre le multinazionali farmaceutiche faranno miliardi di euro, dollari, yen ecc. con la possibilità molto concreta che si profila sempre più vicina di un danno enorme per milioni di vittime.

Noi tutti siamo i topi da laboratorio per i loro esperimenti. Non c'è la minima preoccupazione di danneggiare o uccidere qualcuno, perché alle multinazionali del cartello Big Pharma (GlaxoSmithKline, Baxter, Novartis e altre) è stata concessa dai governi l'immunità, è stato assicurato che non vi sarà contro di loro assolutamente alcun ricorso per eventuali morti o gravi danni che questi vaccini possano causare.

Perché si è dovuto arrivare a questa “immunità” se questi vaccini sono sicuri? Quali piani segreti e criminali sono stati fatti a porte chiuse che nemmeno possiamo immaginare? Sembra che ci sia una collusione criminale tra i funzionari dei governi, l'OMS, l'ONU e le corporazioni farmaceutiche.

Che cosa ci aspetta nei prossimi mesi? I bambini faranno da cavie per questi vaccini contro l'influenza. E' contro ogni senso dell'etica e inconcepibile. Per manipolare in maniera fraudolenta i risultati, i bambini saranno sottoposti a iniezioni di vaccini diversi da quelli che saranno usati sul resto della popolazione. E' in questa fogna puzzolente dove stiamo andando a finire. Siamo così immersi nella nostra routine quotidiana che ci rifiutiamo di svegliarci e di guardare le gravi conseguenze che abbiamo di fronte, scivolando giù allegramente lungo un percorso che porta a una distruzione di genere orwelliano.

Che ci riescano o meno la cosa rilevante è che ci stanno provando in maniera determinata, usando tutti i mezzi e le risorse che hanno a disposizione, e sono tante. I media, ogni giorno da quando siamo tornati dalle vacanze, ci ricordano che anche la suina è tornata dalle vacanze, e dobbiamo prepararci per la vaccinazione con tutta la famiglia, e che non possiamo mettere a rischio la nostra vita e quella degli altri.

Subito dopo arriva la pubblicità che informa che tra pochi giorni inizieranno di nuovo gli ormai decennali programmi demenziali su tutti i canali televisivi che mantengono rincitrullita la stragrande maggioranza della popolazione e la distraggono dai reali problemi che necessitano urgentemente della nostra attenzione.

Quello che stiamo osservando è il risultato di tecniche del lavaggio del cervello, usando il terrore, il fantomatico virus pandemico, creando una falsa minaccia per la vita, il virus, dietro la quale nascondere la vera minaccia, il vaccino, facendo che sia poi l'homo sapiens a richiederlo.

Assopiscono questo homo ormai non più sapiens davanti al televisore fra battute di forzato umorismo di comici improvvisati, di conduttrici senza cervello ma compensate da un enorme davanzale al silicone e labbra che sembra che abbiano sbattuto contro una porta, perché non tenti nemmeno di usare la ragione per chiedersi cosa sta succedendo.

Le influenze epidemiche del passato sono state tutte inventate e create in qualche laboratorio segreto.

Il vaccino utilizzato per la presunta influenza suina "epidemica" del 1976, ha causato la morte di 2.000 persone e ci sono volute 4.000 azioni legali per danni, prima che venisse ritirato.

Prima di questo c'è stato il vaccino antipolio Salk. Ci furono molti avvertimenti sulla pericolosità di questo vaccino, tutti ignorati, perché in realtà questa vaccinazione di massa contro la poliomielite era un esperimento incontrollato di trasmissione virale interspecie. Furono utilizzati tessuti di scimmie causando tumori rilevati molto più tardi. Il “virus” di scimmia incriminato è noto come SV40.

Ci sono innumerevoli testimonianze di morti causate dai vaccini oltre che di danni cerebrali e altre lesioni permanenti.

La produzione dei vaccini è diventata un business multimiliardario per l'industria farmaceutica mondiale. Per vendere questi veleni come caramelle occorre preparare il terreno con il terrore e la disinformazione e la creazione di un clima di urgenza che giustifichi la produzione e distribuzione senza studi a lungo termine per verificare “eventuali” danni.

Stiamo parlando di milioni di persone che verranno vaccinati senza dati sulla sicurezza del vaccino o studi a lungo termine. Noi siamo le cavie.


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da xxo lun 14 set 2009, 03:57

Undici settembre 2001: che fine ha fatto la Giustizia americana?

Il Giornale Onlinedi Alfredo Facchini

E’ dal 2002 che mi chiedo che cosa avvenne veramente l’Undici Settembre e negli anni ho imparato ad osservare solo e soltanto i fatti. Non ho mai trovato appassionanti le dispute senza fine fra sostenitori della versione ufficiale e cosiddetti complottisti. Come se ne esce da controversie come quelle scaturite, per esempio, intorno al foro del Pentagono? C'è chi afferma che è bello largo e chi al contrario è troppo stretto per l'impatto di un Boeing. Ma chi di noi ha mai avuto accesso alla scena del crimine?

Per tagliare la testa al toro sarebbe bastato alle autorità militari mostrare il contenuto di uno dei tanti filmati ripresi dalle telecamere di sorveglianza dislocate lungo il perimetro del Pentagono. Ed invece le uniche sequenze di immagini rese pubbliche non consentono in modo incontrovertibile di individuare che tipo di oggetto abbia effettivamente colpito l'edificio. Senza video, nell'era dei media, le discussioni continueranno inevitabilmente all'infinito.

Ecco perchè è consigliabile stare sui fatti e a distanza di otto anni da quell’inferno è possibile affermare senza tema di smentita che almeno da un punto di vista giudiziario non un solo processo è stato celebrato contro esecutori e mandanti del più sanguinoso atto di terrorismo della Storia. Fatta eccezione per Zacarias Moussaoui, figura di secondo piano, aspirante dirottatore arrestato pochi giorni prima degli attentati mentre si addestrava in una scuola di volo americana.

Anzi l'indiziato numero uno, Osama Bin Laden, non è ancora mai stato formalmente incriminato da un Gran Giurì per le stragi dell' 11 settembre, mentre è ricercato per gli attentati contro le ambasciate degli Stati Uniti a Dar-es-Salam in Tanzania e a Nairobi in Kenia, avvenuti il 7 agosto 1998.

Sono stati invece incriminati cinque detenuti “ospitati” a Guantanamo: sono accusati di aver organizzato gli attacchi dell’11/9. Ma l’iter giudiziario che avrebbe dovuto portare i cinque presunti terroristi di fronte a una commissione militare speciale, e' per ora congelato. Il presidente Barack Obama ha infatti bloccato i processi militari a Guantanamo e intende rivedere l'intera procedura. Senza contare che ha disposto la chiusura del centro di detenzione.

A guidare il quintetto terrorista c’è il famigerato Khalid Sheikh Mohammed, ritenuto pomposamente la mente dell’undici settembre. Catturato in Pakistan nel 2003, di lui si erano perse le tracce nelle prigioni segrete della CIA sino al giugno del 2008 quando è ricomparso in un’aula di Camp Justice, una struttura per i processi ai terroristi costruita nella base navale cubana. Magro, turbante in testa, una lunga e folta barba, occhiali neri, Ksm, ha rivelato – stando alle cronache – che fu lui ad avvicinare Osama Bin Laden nel 1996 per proporgli di dirottare aerei passeggeri da far schiantare contro edifici pubblici negli Stati Uniti.

Reo confesso, dunque, al tal punto da accollarsi la responsabilità di una lunga sfilza di altre nefandezze (31) tra cui spiccano il mancato assassinio dei presidenti Usa Carter e Clinton, di quello pakistano Pervez Musharraf, nonché di papa Woitila nel 1995 a Manila. Con le sue mani avrebbe tagliato invece la gola del giornalista americano Daniel Pearl. Infine ha ammesso di essere il regista del progetto “Bojinka”, non andato a segno, che prevedeva di far saltare contemporaneamente 12 aerei americani sul pacifico ben prima dell' 11 settembre.

Il guaio è che queste sconvolgenti confessioni sono avvenute – per stessa ammissione della CIA - sotto tortura. Mentre cioè i suoi carcerieri lo sottoponevano alla procedura nota come waterboarding, nella quale il sospetto viene sdraiato con la testa più bassa dei piedi, bendato e legato. Gli si mette in bocca un panno, e gli si versano in faccia litri e litri di acqua, dandogli la sensazione di annegare. Una tecnica praticata durante la Grande Inquisizione. Secondo la documentazione resa pubblica da Barack Obama, Khalid Sheikh Mohammed, dopo la cattura, è stato sottoposto per 183 volte in un mese alla tortura del waterboarding, una media di sei al giorno. Il 24 agosto scorso la pubblicazione di un nuovo rapporto dell'intelligence ha gettato una luce ancora più sinistra sulla vicenda: nelle 159 pagine si legge che gli 007 che interrogarono Khalid Sheikh Mohammed lo minacciarono di uccidergli i figli di 7 e 9 anni se non avesse confessato.

Nessun tribunale americano, neppure negli anni della seconda Guerra Mondiale quando l' Fbi arrestava gli agenti hitleriani in Usa, ha mai accettato confessioni estorte con la tortura.
Nella culla del “Giusto Processo” come si possono ritenere attendibili le 26 pagine di confessioni rese da Mohammed, detenuto per anni in condizioni bestiali, sottoposto a torture fisiche e mentali tali da cancellarne la personalità.

Un'eredità quella lasciata dall'Amministrazione Bush tanto imbarazzante da spingere prima il presidente degli Stati Uniti a stoppare l'operato dei Tribunali speciali militari e poi il ministro della Giustizia Eric Holder ad avviare formalmente un'inchiesta sugli abusi commessi dalla Cia. Anche il nuovo capo dello spionaggio, Leon Panetta, non si è sottratto all'opera di bonifica annunciando un piano per la chiusura delle prigioni segrete, i cosiddetti ''siti neri'', molti dei quali si trovavano in Afghanistan e in Thailandia ma anche in alcuni paesi democratici dell'Europa dell'Est (Polonia e Romania). La rete dei ''siti neri'' della Cia era stata smascherata quattro anni fa dal Washington Post con uno scoop che fece vincere alla sua autrice Dana Priest il prestigioso premio Pulitzer.

Nuovi documenti emersi dal Congresso mostrano che fin dall'estate del 2002 diversi esponenti dell'amministrazione Bush, compresa Condoleezza Rice (all'epoca consigliere per la sicurezza nazionale), avevano approvato l'uso dei metodi duri di interrogatorio. Alle discussioni avevano sicuramente partecipato, oltre al direttore della Cia George Tenet, anche il vice-presidente Dick Cheney, il ministro della Giustizia John Ashcroft e il legale della Casa Bianca Alberto Gonzales. Dalla discussione sembra essere stato lasciato fuori invece l'allora segretario di stato Colin Powell, forse per il timore che potesse esprimere parere contrario.

In conclusione, è chiedere troppo che vengano celebrati dei “giusti processi”, dove agli accusati venga riconosciuta l'innocenza fino a che non sia provata la loro colpevolezza, concedendogli di sapere quale siano i reati e le prove a loro carico, di avere un avvocato difensore e di contro-interrogare i testimoni? Basterebbe rispettare la Costituzione americana anche e soprattutto in nome di quasi tremila persone morte in quel maledetto giorno di settembre.



11 settembre 2009
da Richard lun 14 set 2009, 14:34