mercoledì 28 ottobre 2009

IL SEGRETO del 2012

Il Giornale Onlinedi Gregg Braden

Stiamo vivendo la fine di un tempo. Non la fine del mondo, ma la fine di un'era del mondo - un ciclo di tempo lungo 5.125 anni - e del modo con cui abbiamo conosciuto il mondo attraverso tale intervallo di tempo. Poiché la fine di qualcosa marca anche l'inizio di ciò che si approssima, stiamo vivendo anche l'inizio di ciò che segue alla fine dei tempi. Dal poema epico dell'india, il Mahabharata, alla tradizione orale degli indiani d'America e la storia biblica della Rivelazione, coloro che sono venuti prima di noi sapevano che la fine del tempo era in arrivo.

Per almeno quattro di tali cicli (o cinque, secondo le tradizioni Mesoamericane degli atzechi e dei maya), i nostri antenati hanno sopportato già dei cambiamenti nei campi magnetici a livello globale, nel clima, nella diminuzione delle risorse e nell'elevarsi del livello del mare, cambiamenti che si manifestano con la fine di ogni era. L'hanno fatto senza satelliti e internet o modelli computerizzati che li aiutassero a prepararsi per un tale cambiamento radicale.

Il fatto che siano vissuti per raccontare si pone quale potente testamento di un'innegabile verità: ci dice oltre ogni ragionevole dubbio che gli abitanti del nostro pianeta sono sopravvissuti alla fine delle ere del mondo accadute in passato. Oltre la semplice sopravvivenza, i nostri antenati hanno imparato dalle difficoltà che possono accompagnare il cambiamento. Nel mondo dei loro tempi, hanno fatto del loro meglio per raccontarci cosa significa tale raro momento nella storia. E' una buona cosa quella che hanno fatto, perché tali eventi sono pochi e molto distanti tra loro. Solo cinque generazioni negli ultimi 26.000 anni hanno sperimentato il cambiamento delle varie età del mondo. Noi saremo la sesta.

L'era presente è qualcosa che semplicemente sfumerà nel tramonto di un tempo che sembra indugiare perpetuamente da qualche parte “là fuori” nel nostro futuro. O l'opposto: il nostro mondo ha una data di scadenza. Finisce a un tempo specifico, con un evento specifico, in un giorno che fu segnalato su un calendario più di 2000 anni fa. Non ci sono segreti riguardo a tale data. I Maya che la calcolarono l'hanno anche registrata quale incisione permanente per le future generazioni. La data è incisa in monumenti di pietra che furono costruiti per durare fino ai nostri tempi.

Quando la data è tradotta secondo i nostri sistemi familiari di tempo, il messaggio diventa chiaro. Ci dice che il ciclo del nostro mondo presente si concluderà con il solstizio d'inverno che avrà luogo il 21 dicembre 2012. E' su questa data che i misteriosi Maya identificarono i sorprendenti eventi astronomici che segneranno la fine della nostra era… e lo hanno fatto più di due millenni fa. La ragione: fisicamente il nostro sistema solare si muove attraverso la parte più breve di un'orbita che appare come un cerchio appiattito, un'ellissi il cui fondo ci porta al punto più distante dal nucleo della nostra galassia, la Via Lattea.

L'effetto fisico: entrambe le antiche tradizioni e la scienza moderna ci dicono che la nostra locazione in quest'orbita ciclica determina come sperimentiamo le potenti fonti d' energia, quali il “il campo magnetico massivo”, che irradia dal centro della nostra galassia. Studi recenti suggeriscono che è precisamente tale ciclo che può spiegare i misteriosi modelli della biodiversità - l'ascesa e la caduta della vita sulla terra, come l' estinzione di massa avvenuta 250 e 450 milioni di anni fa. In aggiunta, scoperte contemporanee confermano che la posizione della Terra nel suo viaggio (orbita, inclinazione e oscillazione) crea i sempre mutanti cicli che influenzano ogni cosa dalla temperatura e il clima al ghiaccio polare e il campo magnetico. I dettagli di questi effetti sono discussi nel mio ultimo libro

L'effetto emozionale/spirituale: Come ci allontaniamo dal nucleo della nostra galassia, la distanza dall' energia lì posizionata è stata descritta da antiche tradizioni come una perdita di connessione che avvertiamo spiritualmente ed emotivamente. I collegamenti scientifici tra la qualità dei campi magnetici della Terra, il loro essere influenzati dalle condizioni cosmiche, e la nostra sensazione di benessere sembrano proprio a sostegno di tali antiche credenze.

Allo stesso modo con cui la rotazione della Terra ci offre la parte più oscura della notte proprio prima dell'alba, la nostra posizione nei cieli è tale che la parte più oscura dell'era del nostro mondo appare un attimo prima che la nostra orbita celeste cominci il viaggio di ritorno che ci riavvicina al centro della galassia. Con il ritorno sperimentiamo il sollievo dalle forze cataclismiche del ciclo dell'oscurità. E così come la notte deve passare per far posto al nuovo giorno, il solo modo per arrivare alla luce del prossimo ciclo è portare a termine l'oscurità di questo.

Tutti noi sappiamo che di fatto esistono esperienze oscure nel nostro mondo e non abbiamo bisogno di guardare lontano per trovarle; tuttavia, c'è anche altro nella vita oltre la sofferenza che gli antichi prevedevano - molto di più. Anche nei nostri tempi di grande oscurità, le polarità di pace, guarigione, amore e compassione sono vive, sane e abbondanti. I nostri antenati ebbero una conoscenza incredibilmente profonda di che cosa significhi la nostra esperienza dei cicli cosmici su livelli multipli.

In qualche modo sapevano quanto la posizione della terra nei cieli incida sulle condizioni fisiche del nostro mondo, e come incisive siano le esperienze emozionali e spirituali di cui abbiamo bisogno per abbracciare tali condizioni. Attraverso il mito, l'analogia, e la metafora ci hanno ricordato che quanto più si viaggia lontano dalla sorgente di tale energia potente, tanto più si sprofonda nelle tenebre e tanto più fuori sincrono ci troviamo con i campi che influenzano la vita, qui, sulla Terra. I nostri antenati ci hanno ammonito che al punto più distante nel nostro ciclo, avremo dimenticato chi siamo - la connessione gli uni con gli altri e con la terra. Hanno lasciato detto che avremo dimenticato il nostro passato.

È precisamente questo sentimento di disconnessione che sembra essere la conseguenza del viaggio ciclico che ci trasporta così lontano dalla nostra orbita galattica. E' anche la paura generata da tali sentimenti, che ha portato caos, guerra e distruzione alla fine dei cicli precedenti. La chiave al 2012 e al nostro tempo nella storia sta nel comprendere il linguaggio dei cicli della natura e nell'usare quel linguaggio oggi per preparare il futuro. In ultima analisi si può scoprire che la nostra capacità di comprendere e applicare le "regole" del è la chiave per la guarigione più profonda, la gioia più grande e la nostra sopravvivenza come specie.

Traduzione per Scienza e Conoscenza di Elsa Masetti
Fonte:
Vedi:

Il segreto del 2012 e l'arrivo della nuova era
da Richard mar 27 ott 2009, 12:03 stampa friendly

Il Sogno di un Uomo - Discorso all'Umanità

27 NOVEMBRE 2009

IL PRESIDENTE DEGLI USA OBAMA INCONTRERA'

LA DELEGAZIONE DI 6 RAZZE ET BENEVOLI

di Massimo Fratini

Se le voci di corridoio fossero reali, ci si aspetterebbe una diretta televisiva con astronavi ET facenti parte della Federazione Stellare "STAR Nations" che atterrano in uno degli stadi della Florida. Il Presidente degli Stati Uniti Obama starebbe preparando un annuncio storico, senza precedenti, insieme agli ambasciatori di 6 razze aliene benevoli. Le voci che circolano sono molte, ma questa di sicuro batte tutti i record e mi auguro che ciò avvenga realmente.

Il Presidente Obama nel suo discorso che si terrà in Florida il 27 Novembre 2009, annuncerà la storica notizia dell'esistenza di Esseri di altri Mondi e subito dopo, come in una scena del film degna di Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo, alcune astronavi della Federazione delle Star Nations atterreranno in uno degli stadi della Florida.

Le razze aliene implicate nel CONTATTO storico saranno ben sei e saranno ET benevoli e non facenti parte delle razze ostili finora conosciute.

Non dimentichiamo che ci fu un precedente!!

Nel 1954 una delegazione guidata dal Presidente USA avrebbe incontrato gli ambasciatori alieni nel campo d’aviazione, poi divenuto l’attuale Base Edwards. Di lì si sarebbe formato il potentissimo Gruppo Bilderberg.

Nell’aprile 1954 (come documentato da Gerald Light), l'allora Presidente USA D. Eisenhower effettuò un viaggio segreto per Muroc Field (l’odierna Base Edwards dell’USAF), situato nel deserto californiano. Il suo seguito comprendeva alcuni generali, il reporter Franklin Allen dell’Hearst Newspapers Group, il vescovo cattolico di Los Angeles James McIntyre, ed altri. Il presidente aveva precedentemente fatto in modo di trovarsi nella vicina Palm Springs, in California, giustificando il suo viaggio con la scusa di una vacanza di golf. Una notte venne portato di nascosto a Muroc, mentre, come copertura, ai reporter fu detto che il Presidente aveva mal di denti ed aveva dovuto consultare un dentista.

Mentre si trovava al campo di aviazione di Muroc, il Presidente USA Eisenhower fu testimone dell’atterraggio di un disco extraterrestre. Diversi visitatori stellari ne uscirono, per conversare con il Presidente e i generali. Gli extraterrestri chiesero che Eisenhower rendesse immediatamente pubblico il contatto tra gli alieni e la Terra. Il Presidente rispose che gli umani non erano ancora pronti, avevano bisogno di tempo per prepararsi a questa stupenda realtà. Alla fine del mese successivo, nel maggio 1954, il direttore della CIA Walter B. Smith, il principe Bernhard di Olanda, David Rockefeller e altri magnati della finanza, il futuro segretario di Stato Dean Rusk, il futuro ministro britannico della Difesa Denis Healey e diversi uomini di potere occidentali, presero parte al primo raduno del Bilderberg Group, ovvero "un modo occidentale di gestire l’ordine del mondo". Uno dei primi argomenti all’ordine del giorno di questa "Direzione Mondiale" fu il contatto extraterrestre. I dati che ora esporrò mi sono stati rivelati da un informatore confidenziale che ritengo attendibile, il quale in precedenza aveva lavorato sotto contratto per la "National Security Agency", e che dispone ancora oggi di contatti all’interno dell’intelligence. Questa informazione è stata confermata da una seconda fonte, il dottor Michael Wolf, il quale ha lavorato nel gruppo di Studi Speciali del MJ-12, un sottocomitato "non ufficiale" del "National Security Council". Il rapporto che segue non va considerato come una fuga di notizie. Al contrario, l’emergere di queste informazioni fa parte di un "Programma di Acculturamento", una precisa politica (sebbene non dichiarata dal Governo USA) di un lento "rilascio di informazioni". Ma sappiamo benissimo che il 13 Febbraio 2008 l'ONU vara un programma definito di "Acclimatazione" (programma di informazione e sensibilizzazione sulla realtà ET) per preparare le masse al grande Contatto (entro il 2013) con forme di vita extraterrestri che fanno parte di una Federazione denominata Federazione Galattica o The Controllers (i Controllori o Guardiani) di cui farebbero parte circa 72 razze benevoli che operano per il bene della nostra umanità a sostegno dell'Entità vivente Terra che si trova in una imminente fase di rinnovamento del suo ciclo vitale.

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BARACK OBAMA POTREBBE ANNUNCIARE:

GLI EXTRATERRESTRI ESISTONO

Siamo alla vigilia di una clamorosa rivelazione sugli Ufo? Pare proprio di sì. Da fonti ben informate, infatti, sembra che il Presidente degli Stati Uniti d’America, Barack Obama, avrebbe già deciso la data di una conferenza stampa mondiale per affrontare pubblicamente e forse “definitivamente” il caso Unidentified Flying Object. Ecco cosa accadrà tra meno di due mesi. il 27 novembre 2009


a cura di Sonia T. Carobi

Avevano detto che era spiato. Che gli alieni lo tenevano sotto controllo.
Avevano giurato che un “occhio” extraterrestre era alle sue spalle ad Henderson, nel Nevada, mentre lui si giocava le sue ultime carte prima del grande giorno. E che lo stesso “occhio” era alto nel cielo nell’attimo in cui giurava solennemente fedeltà agli Stati Uniti d’America e gridava “vi batteremo” in faccia al terrorismo mondiale. Avevano anche ricordato che uno strano oggetto era passato sulle teste di milioni di americani mentre Bruce “The Boss” lanciava la sua “The Promised Land” in suo onore.

Ma lui ci aveva scherzato su. Barack Hussein Obama II, agli Ufo non sembrava proprio interessato. Almeno era quello che lui aveva dato ad intendere. Almeno era quello che pensavamo tutti. E invece pare proprio che il 44° presidente Usa con gli alieni abbia deciso di giocare a carte scoperte.

La notizia circola da un po’ su internet. Ed è stata ripresa anche da un blog del Corriere.it che in qualche modo ha finito per darle forza e un minimo di credibilità.

Ufo-files


Il punto di partenza è un’indiscrezione. Il canale dove ha cominciato a correre veloce la “soffiata” è quello dell’ultimo convegno di Esopolitica che si è tenuto a Barcellona alla fine di luglio scorso.

Il 27 novembre prossimo Barack Obama dovrebbe aprire una finestra sugli Ufo-Files americani. Dovrebbe parlare senza più ipocrisie della presenza extraterrestre sulla terra, dovrebbe svelare i retroscena di una serie di episodi clamorosi che vanno dal caso Roswell allo scontro aereo sui cieli di Los Angeles consumatosi nel febbraio del 1942. Ma soprattutto dovrebbe ammettere, davanti a tutto il mondo, che gli Stati Uniti avrebbe avuto un contatto pacifico con almeno sei razze aliene!

Che dire? Se fosse vero ci sarebbe da chiudersi in casa e aspettare il giorno di san Virgilio e San Massimo, il 331° giorno del calendario Gregoriano, il giorno in cui Alfred Nobel si inventò quello stravagante premio, e in cui nacque il boss Vito Genevose e morì Alexandre Dumas. Insomma il 27 novembre. Solo per vedere l’effetto che fa.

Ma mancano un po’ di settimane a quella data e non ci resta che avanzare ipotesi.
La curiosità è tanta, e le notizie che in questi giorni si rincorrono sui media sembrano rendere quanto mai opportuna la scelta del “president”.

Il 2009 è l’anno degli Ufo. 275 giorni sono trascorsi all’insegna degli avvistamenti, delle segnalazioni, delle foto e dei video incredibili. Mai come in questi primi dieci mesi la presenza “aliena” era sembrata più palpabile, evidente, concreta.

Le notizie si rincorrono dal Giappone al Messico, dalla Spagna agli Usa e l’Italia sembra essere uno dei territori più battuti del pianeta.

Il portavoce del Governo nippponico, Nobutaka Machimura, ha detto senza imbarazzi di credere “definitivamente” all’esistenza degli UFO. Il Vaticano ha dichiarato che la fede cristiana non è in conflitto con il credere agli extraterrestri. Molti astronauti hanno affermato di fronte alla stampa, il contatto con gli extraterrestri è già avvenuto. Nick Pope, importante personalità che ha studiato gli UFO per conto della Gran Bretagna, ha dichiarato che ormai da tempo il suo governo ha dato ordine ai piloti militari di abbattere gli UFO laddove ce ne fosse bisogno. Laddove si dovesse verificare un “contatto”.

“Siamo alla vigilia – si sente dire al convegno di Barcellona – della scoperta che non siamo soli nell’ Universo e che non lo siamo mai stati”. E allora solo l’intervento di una voce autoritaria e “conclusiva” può finalmente fare chiarezza.

L’attesa è grande e le domande sono tutte rivolte a quegli episodi che per troppo tempo sono rimasti senza risposte serie e definitive. Il “contatto” che si consumò in California, a due mesi dall’attacco giapponese a Pearl Harbor, è sicuramente uno dei “fatti” più importanti. Controverso, affascinante, “al punto – scrive Flavio Vanetti sul Corriere.it – che tanti ritengono di dover riclassificare in base ad esso l’inizio della caccia alla verità sugli Ufo”. Era febbraio. Una settantina di anni fa. Un oggetto non identificato, molto luminoso, fu preso di mira dalla contraerea americana. Venne fotografato e finì sulle prime pagine di tutti i giornali del mondo. “L’esercito afferma che l’allarme è reale”, titolò il Los Angeles Times. Era il 26 febbraio 1942. Non se ne seppe più nulla.

Che dite? Aspettiamo il 27 novembre?

fonte: Gialli.it